Cronografo/it: Unterschied zwischen den Versionen

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Meccanismo in grado di misurare la durata di un fenomeno a mezzo di un’apposita lancetta, che può essere fatta partire esercitando una pressione su un pulsante quando il fenomeno stesso inizia a verificarsi e che si può arrestare quando il fenomeno ha termine; questa lancetta deve, infine, essere riportata a zero. Viene fatta risalire al 1822 l’invenzione, da parte di Rieussec, del cronografo propriamente detto. Era  un orologio che scriveva, mediante la lancetta dei secondi, il tempo su un quadrante, giustificando così il nome attribuito alla nuova invenzione: “Chronos”= tempo, “Grapho”= scrivo.  Strumenti di questo tipo sono stati prodotti per un lungo lasso di tempo, consentendo alla definizione di “cronografo” di rimanere nell’uso, anche se, per gli apparecchi di costruzione successiva, non più dotati di apparato scrivente, sarebbe maggiormente appropriata la definizione di “cronoscopio”.  La successiva fase di evoluzione del cronografo è da attribuire allo Svizzero A. Nicole, che prima completò il cronografo dotandolo di sistema di azzeramento (1844) e successivamente applicò il primo meccanismo di questo a un orologio da tasca (1862).  La comparsa del cronografo da polso risale al 1910, commercializzato da Moeris. Una classificazione che è possibile fare tra i cronografi in produzione è quella relativa al sistema di innesto dei comandi del cronografo. In base a questa caratteristica si possono distinguere: cronografi con ruta a colonne, cronografi a leve, cronografi a navetta o a camme, cronografi con pignone oscillante.
 
Meccanismo in grado di misurare la durata di un fenomeno a mezzo di un’apposita lancetta, che può essere fatta partire esercitando una pressione su un pulsante quando il fenomeno stesso inizia a verificarsi e che si può arrestare quando il fenomeno ha termine; questa lancetta deve, infine, essere riportata a zero. Viene fatta risalire al 1822 l’invenzione, da parte di Rieussec, del cronografo propriamente detto. Era  un orologio che scriveva, mediante la lancetta dei secondi, il tempo su un quadrante, giustificando così il nome attribuito alla nuova invenzione: “Chronos”= tempo, “Grapho”= scrivo.  Strumenti di questo tipo sono stati prodotti per un lungo lasso di tempo, consentendo alla definizione di “cronografo” di rimanere nell’uso, anche se, per gli apparecchi di costruzione successiva, non più dotati di apparato scrivente, sarebbe maggiormente appropriata la definizione di “cronoscopio”.  La successiva fase di evoluzione del cronografo è da attribuire allo Svizzero A. Nicole, che prima completò il cronografo dotandolo di sistema di azzeramento (1844) e successivamente applicò il primo meccanismo di questo a un orologio da tasca (1862).  La comparsa del cronografo da polso risale al 1910, commercializzato da Moeris. Una classificazione che è possibile fare tra i cronografi in produzione è quella relativa al sistema di innesto dei comandi del cronografo. In base a questa caratteristica si possono distinguere: cronografi con ruta a colonne, cronografi a leve, cronografi a navetta o a camme, cronografi con pignone oscillante.
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== Cronografo rattrapante o sdoppiante ==
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Cronografo caratterizzato dalla presenza di una seconda lancetta cronografica, che è denominata “lancetta rattrapante”. Gli orologi che presentano questa complicazione hanno tre pulsanti, due dei quali sono posti sulla cassa, mentre il terzo, per la funzione della lancetta rattrapante, è coassiale alla corona di carica e posizionato in un altro punto della cassa.
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== Cronografo con Calendario ==
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Orologio dotato di cronografo, cui viene applicato il dispositivo di calendario, completo o perpetuo.
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Aktuelle Version vom 31. Mai 2015, 23:06 Uhr

Cronografo

Cronografo El Primero

Meccanismo in grado di misurare la durata di un fenomeno a mezzo di un’apposita lancetta, che può essere fatta partire esercitando una pressione su un pulsante quando il fenomeno stesso inizia a verificarsi e che si può arrestare quando il fenomeno ha termine; questa lancetta deve, infine, essere riportata a zero. Viene fatta risalire al 1822 l’invenzione, da parte di Rieussec, del cronografo propriamente detto. Era un orologio che scriveva, mediante la lancetta dei secondi, il tempo su un quadrante, giustificando così il nome attribuito alla nuova invenzione: “Chronos”= tempo, “Grapho”= scrivo. Strumenti di questo tipo sono stati prodotti per un lungo lasso di tempo, consentendo alla definizione di “cronografo” di rimanere nell’uso, anche se, per gli apparecchi di costruzione successiva, non più dotati di apparato scrivente, sarebbe maggiormente appropriata la definizione di “cronoscopio”. La successiva fase di evoluzione del cronografo è da attribuire allo Svizzero A. Nicole, che prima completò il cronografo dotandolo di sistema di azzeramento (1844) e successivamente applicò il primo meccanismo di questo a un orologio da tasca (1862). La comparsa del cronografo da polso risale al 1910, commercializzato da Moeris. Una classificazione che è possibile fare tra i cronografi in produzione è quella relativa al sistema di innesto dei comandi del cronografo. In base a questa caratteristica si possono distinguere: cronografi con ruta a colonne, cronografi a leve, cronografi a navetta o a camme, cronografi con pignone oscillante.


Cronografo rattrapante o sdoppiante

Cronografo caratterizzato dalla presenza di una seconda lancetta cronografica, che è denominata “lancetta rattrapante”. Gli orologi che presentano questa complicazione hanno tre pulsanti, due dei quali sono posti sulla cassa, mentre il terzo, per la funzione della lancetta rattrapante, è coassiale alla corona di carica e posizionato in un altro punto della cassa.


Cronografo con Calendario

Orologio dotato di cronografo, cui viene applicato il dispositivo di calendario, completo o perpetuo.